I VinI dell'Osteria San Lorenzo


La casa offre a Bicchiere, ½ e 1 litro

Il Bianco; Bellone

Il Rosso; Montepulciano


i Bianchi

ALLEGRO

Vendemmia 2010

IGT Lazio bianco

Manzoni bianco 40%, Trebbiano 60%

13% Vol.

Colore giallo oro, note balsamiche e di frutta secca, rotondo e di medio corpo

Da agricoltura biologica


FALERII

Vino biodinamico e vegan da agricoltura biologica

Vino Bianco IGP LAZIO

Vitigno: Trebbiano Toscano

Annata di produzione: Vendemmia 2011

Alcool: 11,50 - 13,00 % vol.

Colore giallo paglierino scarico e brillante, sa di mela golden, lieviti, ananas e fiori bianchi. In bocca mostra grande vivacità e nell’impatto è sottile, lungo, ha una misura sorprendente a fronte di una corposità profonda; il finale è morbido e delicato.


DOMINÈ
Annata; 2009

Denominazione: Verdicchio in purezza dei Castelli di Jesi D.O.C. Classico Superiore

Regione; Marche

Vol.: 13,5%

Abbinamenti: Pizza, insalate di pesce e crostacei, primi piatti.


TERRE VINEATE

Orvieto Classico D.O.C. Superiore 2010

Vitigni; Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%.

Un vino che si esprime con colore paglierino intenso; naso elegante, graduale, vivido e definito da un sentore di nocciola cruda; in bocca l'impatto è denso, la struttura asciutta ed il finale in perfetto equilibrio tra richiamo dei profumi e sensazione amarognola. Si abbina a primi piatti intensi, delineati da sughi di carne o pesce anche piccanti.


MerVin

Vendemmia; 2009

Alto Adige Traminer Aromatico

Per la prima volta la Cantina Produttori Burggräfler ha inserito un Gewürztraminer nella linea-top MerVin.

Di colore giallo dorato carico, dispone di un profumo esuberante, con note speziate di chiodi di garofano, petali di rosa e frutti esotici; al palato è pieno e potente, il finale è vellutato e molto lungo.

Tenuta all'invecchiamento:1 -2 anni

Temperatura di servizio: 12 - 14 gradi


Rjgialla

Vendemmia; 2009

Zona di Produzione: D.O.C. Colli Orientali del Friuli

Varietà delle uve: 100% Ribolla Gialla

Valori indicativi: 13,00% vol.

Colore: Giallo paglierino luminoso, con eleganti riflessi verdognoli.

Note olfattive e gustative: Profumo elegante ed intenso, floreale e fruttato, fragrante, di gran classe e continuità. Si snoda su note di acacia, prugna e pesca gialla, mela renetta. Al palato si presenta intenso e pieno, con agile corpo rispecchiando la caratteristica varietale. Asciutto e sapido, grazie al tipo di vinificazione risulta piacevolmente fresco. Il lungo finale sviluppa piacevoli note che accompagnano un elegante retrogusto leggermente aromatico.

Abbinamenti: Antipasti freddi con salse agrodolci, verdure, pesci delicati e fritture di pesce, minestre (soprattutto creme di verdure).


Campo del Guardiano

Vendemmia; 2009

Orvieto Classico D.O.C. Superiore

Vitigni; Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%.

Dal colore paglierino intenso con nitida nota verde, presenta il naso di notevole profondità e raffinatezza, ricercato e continuo; in bocca è setoso, la fibra si allunga sorretta da una struttura piena, vibrante e persistente.

Si abbina a piatti in cui non conta solo la forza ma anche la finezza, ricette elaborate di pesce in cui si incontrano crostacei e frutti di mare.



I Rossi


FALESOS

Vino biodinamico e vegan da agricoltura biologica

Vino Rosso IGP LAZIO

Vitigno: Sangiovese

Vendemmia 2011

Alcool: 11,50 - 13,00 % vol.

Note di Degustazione; Colore rubino limpido e vivo. Naso che unisce complessità, fascino e gentilezza: sa di marasca e ciliegia con un fondo di liquirizia. In bocca è pieno, croccante con una notevole dimensione, tornano le ciliegie e le marasche in un finale bellissimo e sottile.


ALESO

Vendemmia; 2009

Rosso Lazio IGT

Sangiovese e Cabernet

Vol. 13,5%

Affinato in barriques. Ha profumo intenso, persistente, ampio. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composta. Al gusto ha corpo elegante ed aromatico, con lunga persistenza aromatica. L’abbinamento ideale è con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.


capolemole

Vendemmia; 2009

Cori Rosso D.O.C.

Uve; Montepulciano 50%, Nero Buono di Cori 40% e Cesanese 10%, prodotte nei diversi vigneti dell’azienda.

Dopo l’imbottigliamento, il vino riposa qualche mese per l’affinamento in bottiglia, prima di essere posto in commercio.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE; Colore rosso rubino intenso. Profumo ampio e vinoso con sentori di frutti di bosco, confettura. Sapore asciutto, caldo e armonico con lieve fondo amarognolo.


CONSILIUM

Vendemmia; 2008

Cesanese DOC di Olevano Romano

VARIETA' DELLE UVE: Cesanese 100%

GRADAZIONE ALCOLICA: 14% vol.

COLORE: Rosso rubino tendente al granato, PROFUMO: Intenso, fruttato, SAPORE: Morbido e rotondo

ABBINAMENTI: Primi piatti piuttosto sostanziosi

COMMENTI: Vino importante che racchiude sapori e profumi caratteristici del cesanese in purezza. L'Azienda si estende su un territorio prevalentemente collinare su cui cresce l'unico vitigno autoctono rosso del Lazio: il Cesanese.


Terre Rosse

I.G.T Lazio

Varietà delle uve: cabernet sauvignon, merlot e cesanese

Vendemmia: 2009


Rosso De Rossi

Cesanese del Lazio

Vendemmia 2008

Il colore Rosso Rubino intenso con riflessi granata deve il preludio della ottima degustazione che si preannuncia il palato. I profumi intensi di letnobosco accompagnano una struttura piena in bocca che non e' pero' aggressiva. Il passaggio in Barriques di rovere francese lo rende nobile senza sopraffare gli aromi primari delle uve che lo compongono.

Barriques Allier media tostatura 225 et.

Un vino Rosso dal gusto intenso e di sostenuta gradazione che asseconda magnificamente anche piatti importanti.


OTTOBRE

Vendemmia; 2010

IGT Lazio rosso

Cabernet franc in purezza

14%Vol.

Intenso e impenetrabile colore rubino, naso di grande spessore e complessità con note che vanno dal balsamico al cioccolato alla ciliegia sotto spirito, bocca armonica e strutturata con grande persistenza gusto - olfattiva.

I VinI dell'Osteria San Lorenzo

Produttori, Cantine e Curiosità


Cantina Produttori Burggräfler

La Cantina di Marlengo, fondata nel 1901, dal 1984 Cantina del Burgraviato, è stata una delle prime cantine sociali dell¹Alto Adige.Attualmente i 207 soci viticoltori coltivano con entusiasmo e competenza una superficie complessiva di ben 143 ettari. Si tratta di piccole aziende viticole che riforniscono la nostra cantina di uve coltivate sui pendii soleggiati di Lana, Cermes, Marlengo, Lagundo, Merano, Tirolo, Rifiano, Caines e Scena. Alcune varietà crescono a Pinzano, nel mite clima della Bassa Atesina. Sia le zone della Bassa Atesina che quelle del Burgraviato sono caratterizzate da una molteplicità di microclimi particolari.


MerVin

Alto Adige Traminer Aromatico

Per la prima volta la Cantina Produttori Burggräfler ha inserito un Gewürztraminer nella linea-top MerVin.

Di colore giallo dorato carico, dispone di un profumo esuberante, con note speziate di chiodi di garofano, petali di rosa e frutti esotici; al palato è pieno e potente, il finale è vellutato e molto lungo.

Tenuta all'invecchiamento:1 -2 anni

Temperatura di servizio: 12 - 14 gradi



LA TUNELLA Viticoltori in Friuli

Un’azienda giovane che guarda avanti nel rispetto delle tradizioni di una grande famiglia. A Spessa nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, a pochi chilometri da Cividale romana e longobarda, nonno Zorzettig, detto Min, mezzadro, nel 1960 produceva vino per consumo familiare. Venivano da ogni parte a gustarlo, amici e conoscenti. Il segreto della qualità, un’essenza di gusto e profumi, era amore per la terra e la biblica vigna di Noè. Min il patriarca decide allora con i figli, Francesco, Giuseppe e Livio, di uscire dall'ambito della produzione familiare e di dedicarsi alla coltivazione in grande della vite. Vennero quindi acquistati dei piccoli appezzamenti di terreni nei dintorni della casa padronale, in prossimità di Ronchi San Giuseppe, località Spessa di Cividale. Il 21 novembre 1971 Livio sposa Gabriella Sgiarovello. Gabriella, al tempo apprezzata camiciaia, data la necessità, mette da parte ago e filo e incomincia con impegno e determinazione a dedicarsi attivamente e con l’entusiasmo che la contraddistingue all'azienda agricola, in stretta collaborazione con il resto della famiglia. Dal matrimonio con Livio nascono Massimo e Marco. Arriviamo così ai primi anni '80. L’azienda era oramai florida e la famiglia Zorzettig era divenuta numerosa: Francesco, Giuseppe e Livio decidono pertanto di seguire ognuno la propria strada legata sempre al filo conduttore della vite e all'antico mestiere del fare vino e costruiscono con le rispettive famiglie tre aziende con realtà diverse. Nel 1986 nasce a Ipplis l’azienda agricola di Livio. L’azienda contava allora 23 ettari di vigna piantata prevalentemente con vitigni autoctoni, 10 ettari di seminativi e 5 di bosco. Il vino imbottigliato in allora piccole quantità veniva venduto in azienda a clienti privati sul mercato locale; il resto trovava collocazione ottimale nelle osterie tipiche friulane come vino da mescita a bicchiere. In seguito alla grave perdita di Livio, avvenuta pochi mesi dopo, Gabriella forte della passione e dell’impegno dedicati con tanta perseveranza dal marito, si rimboccò le maniche e con l’aiuto e l’amore dei figli ancora in giovane età, Massimo allora 14 enne e Marco di soli 12 anni, decise di continuare la tradizione familiare con la tenacia e l’amore per la propria terra ed il proprio lavoro. Terminata la scuola dell’obbligo, Massimo ancora ragazzino incomincia a seguire il vigneto e la cantina. Si impegna instancabile con grande passione e dedizione a proseguire il cammino di valorizzazione dell’azienda, grazie anche alla collaborazione e ai preziosi consigli forniti dai produttori del tempo presenti in paese e nella zona dei “Colli Orientali del Friuli” nonché dagli zii e cugini. Inoltre incomincia a seguire sotto la guida costante della mamma Gabriella le vendite in azienda e i rapporti con i clienti. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, Massimo con grande umiltà e impegno ha saputo cogliere i suggerimenti impartiti, ascoltando con rispetto e formandosi professionalmente, guardando avanti sì ma senza dimenticare di leggere fra le righe della storia di famiglia. Quando anche Marco termina la scuola dell’obbligo, comincia a collaborare con Massimo nel lavoro di campagna e dimostrando particolare attitudine e interesse nella cura dei vigneti è tuttora il responsabile dei nuovi impianti e della gestione dei vigneti aziendali. All'inizio degli anni ‘90 l’azienda Livio Zorzettig, in base alle esperienze ed idee maturate nel corso degli anni di conduzione dei vigneti e di vinificazione, decise di operare delle precise scelte enologiche allo scopo di dare seguito e nuovo vigore all'attività avviata: i vigneti vetusti vennero reimpiantati, vennero acquisiti nuovi terreni in zone collinari particolarmente vocate, introdotte nuove varietà, ricostruita la cantina e i locali di vinificazione, creato un nuovo ed accogliente spazio per la vendita e la degustazione. L’azienda comincia quindi ad affacciarsi anche sul mercato nazionale partecipando a fiere specializzate e concorsi enologici, allo scopo di far conoscere il proprio marchio, i prodotti e il territorio ad un target di consumatori sempre più ampio e specializzato. Se è vero che il vino “si fa anzitutto nella vigna” è anche vero che la vinificazione deve preservare e possibilmente esaltare la qualità delle uve. Era quindi necessario poter contare in cantina su di un valido enotecnico, giovane e preparato, al quale affidare il compito di ottenere dei prodotti di qualità, oramai obiettivo primario. Nel 1993 venne quindi assunto Giuseppe Zamparo, Luigino per gli amici, il quale, con la stretta collaborazione di Massimo, imposta un programma a lungo termine di sviluppo di idee e di scelte precise con l’obiettivo di dare una marcata personalità ai vini. L’azienda cresce, sposando modernità e fedeltà alla tradizione. Il 1 agosto 1999 Marco sposa Barbara che entra a far parte del team aziendale: coordina la parte logistica relativa alle spedizioni, segue e accoglie con grazia e cortesia la clientela, consigliandoli nell'acquisto e nell’abbinamento del vino più adatto per ogni occasione. Così si collegano passato, presente e futuro in questa terra ricca di colori, sapori e profumi qual’è il “Parco della vite e del vino”, come è stata battezzata e delimitata la zona di produzione di vini D.O.C. “Colli Orientali del Friuli”. Dopo tanti sacrifici e anni di impegno, passione e duro lavoro, gli sforzi sono stati premiati dai risultati raggiunti: l’azienda si estende oggi su 70 ettari di proprietà coltivati a vigneto e dislocati nella zona di vocazione vinicola dei “Colli Orientali del Friuli”. Sono condotti a gujot francese e monocapovolto con una densità media di 4.500/5.000 viti ad ettaro ed una resa di 75/90 quintali ad ettaro. Si producono vitigni autoctoni quali FRIULANO, RIBOLLA GIALLA, MALVASIA ISTRIANA, VERDUZZO FRIULANO, PICOLIT, REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO, SCHIOPPETTINO, PIGNOLO e vitigni internazionali quali CHARDONNAY, PINOT GRIGIO, SAUVIGNON, PINOT NERO, MERLOT, CABERNET SAUVIGNON, CABERNET FRANC. La produzione annuale è di circa 450.000 bottiglie destinate sia al territorio nazionale sia all'estero dove l’azienda è presente in Gran Bretagna, Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Grecia, Giappone, Russia, Canada e USA. La vendemmia 2001 ha determinato una svolta che è stata solo il concretizzarsi di precise scelte operate in campagna e in cantina nel corso degli ultimi anni, tenendo ben presenti i desideri di mamma Gabriella. La volontaria riduzione della produzione, la vendemmia manuale e la creazione di nuovi impianti con sistemi di allevamento impostati consentono di arrivare in cantina con le uve migliori destinate alla produzione di vini D.O.C. in bottiglia. Ottenuto un prodotto di qualità bisognava investire anche in termini di marketing per migliorare e posizionare l’azienda in una fascia di mercato medio-alta. Il packaging è stato completamento rinnovato: nuova etichetta e marchio aziendale; allestimento di un sito internet, corredato da foto e schede tecniche dei vini; materiale promozionale aggiornato che riflette la rinnovata immagine aziendale. La filosofia dell’azienda che conta su un team di collaboratori consolidato, giovane e affiatato, è sempre orientata ad un progresso continuo, nella vigna e in cantina, senza perdere di vista le tradizioni di famiglia e nell'ottica di garantire un prodotto altamente qualitativo senza per questo rinunciare ai caratteri di tipicità. Nell'ottica del “fare poco per fare meglio” con la vendemmia 1999 è nata l’idea con l’enotecnico Luigino di proporre qualcosa di personale frutto delle esperienze maturate individuando degli appezzamenti di vigneti con ceppi vecchi, situati in zona collinare, riccamente esposti all'azione dei raggi solari, che avevano dato nel corso degli ultimi anni una produzione di uva altamente qualificata. E’ nato così L’ARCIONE, frutto della selezione delle migliori uve di Pignolo e Schioppettino che dopo un leggero appassimento matura in tonneaux di rovere francese per oltre tre anni. Con la vendemmia 2001 si è pensato di creare anche un bianco dolce passito da uve aromatiche che provengono da vigneti in cui i fattori terreno-vitigno-esposizione si integrano tra loro in perfetta simbiosi per esaltare al massimo le caratteristiche varietali aromatiche. E’ nato così NOANS da Riesling Renano, Sauvignon e Traminer Aromatico, che dopo un appassimento delle uve di oltre dieci settimane, fermenta e si affina in acciaio. Orgogliosi dei risultati ottenuti, Gabriella, Massimo, Marco e Barbara, si rendono però conto che manca ancora uno scalino per poter proporsi sul mercato coerenti, con una nuova identità: cambiare il nome dell’azienda. Per tanti anni il cognome Zorzettig ha creato confusione agli occhi del consumatore considerata la presenza di cinque aziende omonime seppur con realtà e strategie proprie. Ma cambiare nome per l’azienda “Livio Zorzettig” significa soprattutto concretizzare un processo di crescita e cambiamento che ha avuto origine nei vigneti ed ha poi investito molti aspetti della produzione e della commercializzazione, allo scopo di creare una propria identità aziendale. AZ. AGR. LA TUNELLA : il nuovo nome (dal 1 aprile 2002) è un toponimo che indica attualmente un casale e un colle situati in prossimità dell’azienda, tra prati e vigneti immersi nel dolce paesaggio dei Colli Orientali del Friuli. La fisionomia odierna dell’azienda agricola La Tunella riassume così ben rinnovata, storia e memoria dell’antica “Livio Zorzettig”. Negli ultimi anni l’azienda ha intrapreso un percorso di valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni friulani di particolare pregio e qualità, considerati come la massima espressione del territorio: tre bianchi - Friulano, Ribolla Gialla (denominata Rjgialla) e Malvasia Istriana (denominata Valmasìa) - e tre rossi - il Refosco dal peduncolo rosso, lo Schioppettino e il Pignolo. Oltre a questi vitigni indigeni vinificati in purezza l’azienda ha selezionato le migliori uve bianche per destinarle alla produzione di due importanti uvaggi autoctoni: BIANCOSESTO - a base Friulano e Ribolla Gialla - e LALINDA - da Friulano, Malvasia Istriana e Ribolla Gialla. La fermentazione per entrambi viene svolta in botti di rovere di Slavonia da 30 hl., mentre la maturazione e l’affinamento avviene in acciaio, per preservare le caratteristiche tipiche dei vitigni di provenienza. Il Biancosesto viene presentato sul mercato la primavera successiva alla vendemmia, mentre Lalinda esce a un anno e mezzo dalla vendemmia.

DATI TECNICI; Superficie vitata complessiva: 70 ettari (ha) di proprietà in gran parte coltivati in collina. In dettaglio la superficie nei comuni di Cividale del Friuli, Premariacco, Manzano e Corno di Rosazzo, colline eoceniche con terreni formati da un’alternanza di marne (argille calcaree o “ponca” in friulano) ed arenarie (sabbie calcificate) ricchi di calcaree, potassio e fosforo; terreni pianeggianti formati da substrati ghiaiosi, ricoperti o misti da uno strato di materiale terroso. Gujot e monocapovolto da 4 a 25 anni da 4.500 a 5.000 ceppi/ettaro a seconda dell’età del vigneto da 1,5 kg. a 2 Kg. da 75 a 90 q.li Settembre / Ottobre 5.000/5.500 hl 450.000/470.000 70% vino bianco; 30% vino rosso I bianchi classici (Pinot Grigio, Chardonnay e Sauvignon), i bianchi autoctoni (Valmasìa, Friulano e Rjgialla) e il Biancosesto: la primavera successiva alla vendemmia. Lalinda: in primavera a un anno e mezzo dalla vendemmia. I rossi classici (Pinot Nero Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc), il Refosco dal p.r. e i passiti (Verduzzo Friulano, Noans e Picolit): in primavera a un anno e mezzo dalla vendemmia. Lo Schioppettino: in primavera a due anni e mezzo dalla vendemmia. Il Pignolo: in autunno a quattro anni dalla vendemmia. L’Arcione: in primavera a tre anni e mezzo dalla vendemmia.


Rjgialla

Zona di Produzione: D.O.C. Colli Orientali del Friuli

Varietà delle uve: 100% Ribolla Gialla

Sistema di Allevamento: Monocapovolto friulano corto con sesto d’impianto di 4.500 viti per ettaro

Epoca di Vendemmia: Seconda settimana di settembre

Vinificazione: Come il Friulano è uno dei grandi vitigni autoctoni bianchi friulani. Raccolte al giusto grado di maturazione, le uve vengono diraspate e pressate in maniera soffice. Il mosto fiore così ottenuto, limpido e integro, viene addizionato di un piede di fermentazione precedentemente preparato con le migliori uve selezionate dello stesso vitigno. Viene quindi sottoposto ad una lenta fermentazione in vasche di acciaio inox a temperatura rigidamente controllata (16 °C) che si protrae per circa 30-40 giorni. La maturazione continua in acciaio dove ha luogo anche una lunga serie di batonnage a frequenza scalare, allo scopo di ottenere un vino complesso, strutturato e delicatamente profumato e allo stesso tempo naturalmente stabile. Si attenderà il mese di febbraio per l’imbottigliamento.

Commercializzazione: All’inizio della primavera successiva alla vendemmia.

Valori indicativi: Acidità totale 5,8 gr/L; alcool 13,00% vol.

Colore: Giallo paglierino luminoso, con eleganti riflessi verdognoli.

Note olfattive e gustative: Profumo elegante ed intenso, floreale e fruttato, fragrante, di gran classe e continuità. Si snoda su note di acacia, prugna e pesca gialla, mela renetta. Al palato si presenta intenso e pieno, con agile corpo rispecchiando la caratteristica varietale. Asciutto e sapido, grazie al tipo di vinificazione risulta piacevolmente fresco. Il lungo finale sviluppa piacevoli note che accompagnano un elegante retrogusto leggermente aromatico.

Temperatura di servizio: 8 - 10 °C

Abbinamenti: Antipasti freddi con salse agrodolci, verdure, pesci delicati e fritture di pesce, minestre (soprattutto creme di verdure).



Cantina Palazzone

Descrivervi in poche parole le nostre vigne non è facile nemmeno per me che le conosco metro per metro, pianta per pianta e che le cammino per decine di chilometri l'anno. Per farvele apprezzare appieno dovrei potervi accompagnare, mostrandovi come cambia il terreno passo dopo passo, come reagiscono e crescono le viti, quali sono gli appezzamenti che vorrei duplicare per fare altri grandi vini. Forse soltanto un puzzle è l'immagine adeguata a rendere l'idea dei nostri vigneti: aree piccole, anche piccolissime, con caratteristiche diverse e precise che solo l'esperienza di molti anni e di molte vendemmie permette di riconoscere e valorizzare in quell'insieme complesso che è un vino. Al Palazzone siamo circondati dalle viti. Piantate sul versante della collina tra la Rocca Ripesena e il Romitorio a due passi da Orvieto, tra i 210 e 340 mt. S.l.m., esposte a seconda delle pendenze ad E o E-NE. Ai 18 ettari di Orvieto Classico piantati tra il 1970 e 1976 abbiamo aggiunto nel 1986 il piccolo vigneto di Cabernet da dove nasce l'Armaleo; a quel tempo nessuno di noi pensava all'enorme potenziale di quel pezzetto di terra rimasto incolto dopo la gelata degli olivi del 1985! E nel 1991 altri 4 ettari per produrre nuove uve: Sauvignon per la Muffa Nobile, Viognier per l'Ultima Spiaggia, Grechetto un vitigno autoctono molto importante. Le viti di questi vigneti le abbiamo piantate ad intervalli molto più ravvicinati rispetto a quelli degli impianti tipici della zona; tale disposizione obbliga le piante a gareggiare tra loro per assorbire gli elementi nutritivi e l'umidità del terreno inibendo così la crescita vegetativa; il frutto che se ne ricava è quindi più intenso e complesso di quello prodotto da piante più vigorose. Altri 3 ettari nel 1999-2000 per la produzione anche di uve rosse (Sangiovese e Cabernet S.) a completamento della gamma dei vini. Vigneti ancora più innovativi dove la necessità di non effettuare lavorazioni al terreno per evitare enormi rischi di erosione superficiale viene supportata da un sofisticato sistema di irrigazione a goccia. Sperimentazione e innovazione sono in atto al Palazzone per sfruttare le potenzialità del terreno grazie ai reimpianti che stanno interessando i vigneti più vecchi perchè siamo certi i grandi vini si fanno anzitutto nella vigna.

Giovanni Dubini


TERRE VINEATE

Orvieto Classico D.O.C. Superiore 2010

Il valore, la serietà e l'impegno di una Cantina sono dimostrate dalle caratteristiche dei vini; non sempre però quelli più blasonati o ricercati dimostrano come quelli più tipici le potenzialità e il legame con il territorio. La nostra esperienza ci ha permesso negli anni di scegliere, nei vigneti aziendali, piccole porzioni di terreno dove grandi esposizioni e opportune potature che limitano le produzioni, permettono di ottenere grappoli migliori selezionati per produrre il Terre Vineate; un nome che evoca catasti medioevali. I cinque vitigni che compongono l'Orvieto Classico vengono vendemmiati a mano e vinificati insieme con moderne tecnologie. Le attenzioni che riponiamo nella fase di fermentazione, nelle successive operazioni di cantina e nell'imbottigliamento, garantiscono le caratteristiche tipiche del Terre Vineate. Un vino che si esprime con colore paglierino intenso; naso elegante, graduale, vivido e definito da un sentore di nocciola cruda; in bocca l'impatto è denso, la struttura asciutta ed il finale in perfetto equilibrio tra richiamo dei profumi e sensazione amarognola. 

Si abbina a primi piatti intensi, delineati da sughi di carne o pesce anche piccanti.

Vigneto; Selezione di tutte le vigne aziendali.

Terreno; Origine sedimentaria e argilloso.

Esposizione E; Collinare da 210 a 340 mt. s.l.m.

Vitigni; Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%.

Rese; Uva kg.8000 ad ettaro.

Vino hl.45 ad ettaro

Vinificazione; Pressatura soffice delle uve intere.

Fermentazione a temp. Costante (20°) per 20 giorni in acciaio inox.

Imbottigliamento; Marzo successivo alla vendemmia.

Produzione; 45.000 Bordolesi da 750 ml.


Campo del Guardiano

Orvieto Classico D.O.C. Superiore

Legare il Palazzone alle origini, al suo territorio, ha significato per noi riprodurre in chiave moderna quelle caratteristiche tradizionali che hanno fatto conoscere nel tempo i vini di Orvieto. Ciò ha comportato anche l'andare contro corrente rispetto alle mode del mercato, alla filosofia dei vini "bevi e getta", alla presunta impossibilità di invecchiare un vino bianco del centro Italia; ma i risultati avuti con il Campo del Guardiano hanno confermato la validità di questo nostro impegno. Dall'annata '89 con le migliori uve del "Campo del Guardiano", chiamato così da generazioni di contadini della zona e sicuramente per esposizione e suolo il più bell'appezzamento dei nostri vigneti, abbiamo iniziato a produrre questo Orvieto Classico Superiore. Nella scelta delle uve, nella vinificazione, nell'imbottigliamento sta il segreto di questo vino. Il successivo affinamento per 14 mesi in bottiglie coricate avviene in una cavità nel tufo sotto un bosco di castagni. Nella grotta scavata in epoca etrusca probabilmente come tomba ed adibita poi nel tempo a cantina, esistono le condizioni climatiche ottimali (temperatura e umidità costanti per tutto l'anno, mancanza di luce e rumori) per l'invecchiamento del vino. Dal colore paglierino intenso con nitida nota verde, presenta il naso di notevole profondità e raffinatezza, ricercato e continuo; in bocca è setoso, la fibra si allunga sorretta da una struttura piena, vibrante e persistente.

Si abbina a piatti in cui non conta solo la forza ma anche la finezza, ricette elaborate di pesce in cui si incontrano crostacei e frutti di mare.

Vigneto; Campo del Guardiano

Terreno; Origine sedimentaria e argilloso.

Esposizione E-NE; Collinare altezza 260 ml s.l.m.

Vitigni; Procanico 50%, Grechetto 30%, Verdello, Drupeggio, Malvasia 20%.

Rese; Uva ql.80 ad ettaro.

Vino hl.40ad ettaro.

Raccolta; Primi di Ottobre.

Vinificazione; Pressatura soffice delle uve intere.

Fermentazione a temp. costante (20°) per 20 giorni in acciaio inox.

Imbottigliamento; Aprile successivo alla vendemmia.

Affinamento; 24 mesi in bottiglie coricate in una grotta di tufo.

Produzione; 7.000 Bordolesi da 750 ml



Cantine Pievalta

Alessandro Fenino è il volto nuovo del Verdicchio e questa è la sua storia gagliarda

Scritto da: Alessandro Morichetti giovedì 7 luglio 2011 8:24

Quella di Alessandro Fenino è una bella storia. Milanese con studi classici di enologia, entra in Barone Pizzini (Franciacorta) e la proprietà ne apprezza subito abnegazione, voglia di fare e curiosità. Accetta di seguire l’investimento aziendale nelle Marche e nel 2002 nasce Pievalta, a Maiolati Spontini, sulla riva destra del fiume Esino, patria del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Gli elementi per un progetto anonimo calato dall’alto ci sarebbero tutti ma scelta dell’uomo, lungimiranza amministrativa e libertà concessagli fanno il resto. Fin da subito, filo conduttore è una conduzione agronomica poco invasiva, in regime biologico che diventa presto certificazione biodinamica Demeter delle uve. Le vigne di 20 e 40 anni su suoli argillo-calcarei (intorno alla nuova cantina) e tufacei (a San Paolo) hanno visto un abbassamento importante dei quantitativi di rame utilizzati: dai 9 kg/ha del 2004 ai nemmeno 3 del 2010. L’obiettivo dei 15kg/5 anni non sembra così lontano e gli occhi di Alessandro si illuminano quando immagina di raggiungere un obiettivo per lui importante. Epperò, strano questo giovane vigneron con obiettivi tutti suoi. Alessandro arriva in zona quasi 10 anni fa e passa i primi 3 mesi appoggiandosi all’agriturismo di Corrado Dottori (La Distesa) – altro bel contadino critico che sforna ormai costantemente verdicchi straordinariamente rustici, infiltranti e capaci di “raccontare” la denominazione come pochi altri. Ora vive a Cupramontana con sua moglie Silvia ed è curioso ascoltarli che discutono dei tagli da fare coi nuovi vini. L’enologo consulente c’è ma l’ultima parola è loro. La gestione amministrativa franciacortina rende più macchinosi alcuni processi, soprattutto il confronto enologico agli inizi, e ne semplifica altri (vendita e spumantizzazione). 5 le linee di Verdicchio dei Castelli di Jesi prodotte, compresi uno spumante Extra brut, il Perlugo, e un Passito. Il “base” Pievalta è un Classico Superiore da vigne adiacenti la cantina, San Paolo un Classico Riserva dalla vigna omonima e Dominé (Classico Superiore) è un blend delle due. Un assaggio ampio con tanto di verticali (Dominé e San Paolo) consegna ultime versioni in assoluto tra le più entusiasmanti della denominazione e trasmette una maturità stilistica davvero importante. 

Pievalta 2010: paglierino, fragrante, mentuccia, finocchietto, clorofilla, toni freschi e delicati. Ingresso ricco, sviluppo snello e saporito, restituisce fragranza ed immediatezza. Il potere della semplicità, di diritto un must tra i verdicchi, probabilmente imbattibile nella fascia sotto gli 8 euro. 88+ 

Dominé 2010: la quadratura del cerchio. Dorato carico, mieloso e un po’ spuntato il 2005, paglierino dal profilo sottilmente ossidativo il 2008, caldo e avvolgente ma non pesante il 2009 (mela cotogna al naso, senza solforosa aggiunta). L’equilibrio del 2010 è figlio di un taglio 80% Moie e 20% San Paolo: naso invitante su fiori di tiglio e finocchietto, forse amaretto, coinvolge per una complessità sussurrata. In bocca l’attacco è vigoroso ma subito vibrante. Più acido e meno sapido del Pievalta, lo sviluppo al palato è naturale per una armonia delle componenti di rara finezza. Non una virgola fuori posto. Sullo scaffale a 9 euro. 90

San Paolo 2008: riconferma di crescendo e maturità espressiva. 2003 e 2004 scontano, su registri differenti, un rapporto difficoltoso col legno, 2005 più centrato e continuo, con cenni di zafferano da muffa nobile che arricchiscono il corredo olfattivo, poi il salto di qualità. Versione 2006 ricca, pesca ed erbe, centro bocca dinamico e polposo, finale roccioso e rinfrescante. Se la batte a sportellate con una versione 2008 più sottile, floreale e cenere al naso, anice tipico del verdicchio, più snello e meno impattante del 2006 ma di grande articolazione gustativa, very verdicchio. Siamo sui 90 punti, anche oltre, ma sono dettagli. Non lo è il prezzo: 15 euro per una riserva così valgono ogni singolo centesimo.

La conclusione è solo una: quelli della Barone Pizzini hanno proprio avuto una bella bbotta di fondoschiena a trovare ’sto guaglione milanese che fa verdicchi come pochi altri.



DOMINÈ
VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI DOC CLASSICO SUPERIORE

Questo vino porta il nome del vecchio emporio che si trovava nella proprietà. Di uve Verdicchio, ha profumi accattivanti di fiori ed erbe aromatiche e gusto sapido e persistente.

( Pievalta - Barone Pizzini )

Annata; 2009

Denominazione: Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore

Formato; 75 cl

Tipologia; Bianchi

Regione; Marche

Vitigni impiegati per la produzione di questo vino: Verdicchio in purezza.

Informazioni sul produttore: La cantina Pievalta è l'azienda marchigiana del gruppo "Barone Pizzini" , storico produttore del Franciacorta. Produce Verdicchio da vigneti biologici posti su entrambi i versanti dell'area del Verdicchio Classico : quello della sponda destra del fiume Esino con i vigneti di San Paolo di Jesi e quello della sponda sinistra con i vigneti di Maiolati.

Uve: Verdicchio 100%

Vinificazione: Pressatura diretta e fermentazione inox

Maturazione: 8 mesi in vasche inox

Affinamento: 2 mesi

Vol.: 13,5%

Abbinamenti: Pizza, insalate di pesce e crostacei, primi piatti.

Temperatura di servizio: 10 - 12 °C

Vigneti di origine: Pievalta, loc. Monteschiavo a Maiolati Spontini; Contrada Follonica a San Paolo di Jesi

Tipologia del terreno: Argilloso calcareo a Maiolati Spontini; calcareo argillo-sabbioso a San Paolo

Sistema di allevamento: Guyot doppio

Numero ceppi per ettaro: 1.700/5.000



Cantina Cristina Menicocci

Azienda ad Alta Biodiversità nel rispetto dell'Ambiente e delle Persone

Disciplinare Aziendale

L'aumento delle superfici coltivate secondo il metodo Biologico e Biodinamico hanno reso sempre più ampi i regolamenti di controllo alle aziende. Per questo motivo abbiamo deciso di avere un proprio disciplinare di produzione e trasformazione molto più specifico e rigoroso delle norme previste dal Regolamento CEE 834/07. Il controllo è stato affidato ad ICEA che ne verifica il rispetto rilasciando, ogni anno, un certificato che attesta la correttezza dell’Azienda. In breve il nostro disciplinare prevede: 1. Tre ispezioni aziendali obbligatorie di ICEA; 2. L’uso esclusivo di tutte le attrezzature aziendali per l’agricoltura Biologica; 3. Almeno una analisi all’anno, sulle coltivazioni e sul terreno, per la verifica di inquinamenti o uso improprio di prodotti non permessi; 4. Analisi per la ricerca di inquinamenti o di sostanze chimiche vietate su tutti i nostri cibi in vendita; 5. E’ controllata e regolamentata la trasformazione dei nostri alimenti ed esclusa tutta la chimica (fatta eccezione per lo zolfo nel vino) dalle lavorazioni; 6. Numerose altre regole riguardanti tutti i processi produttivi.

L’Azienda è sempre risultata in regola nei controlli, alle analisi ed a tutte le norme previste.


Vegetariani - Vegan

Con il termine alimentazione "vegetariana" si intende solitamente un'alimentazione che esclude tutti gli animali (d'aria, di terra, d'acqua) ma che non esclude i loro prodotti (latte, uova, miele ecc). Con il termine "Vegan o Vegana" si intende invece, l’esclusione dalla propria vita di qualunque cibo o oggetto che abbia provocato sofferenza agli animali. Una persona vegan, oltre a non mangiare carne e pesce non mangia nemmeno ciò che essi producono (latte e latticini, uova, formaggi ecc.). Non veste con cose che provengono da animali (scarpe in cuoio vestiti di lana e di seta ecc). Non adopera manufatti contenenti derivati animali (oggettistica in cuoio, tappeti in lana, perle ecc.). Non si cura con prodotti da animali (ricostituenti o lassativi, estratti e vitamine animali ecc.). Non acquista cose testate su animali (cosmetici, colori ecc.). Controlla la filiera dei suoi acquisti per evitare presenze di derivati animali o maltrattamenti agli stessi (caseine e gelatine nel vino o nei dolci, nutrizione delle piante con sostanze da macellazione, pesticidi che fanno strage di insetti ecc.). In breve, viene esclusa qualunque azione che possa provocare la sofferenza, la violenza o, ancor peggio, l’uccisione di animali appartenenti a qualunque specie.

Cristina garantisce che:

1. Tutti i suoi prodotti sono stati ottenuti escludendo totalmente la sofferenza agli animali di qualunque tipo ed in qualunque maniera;

2. Nella sua filiera non vi sono derivati animali di nessun tipo;

3. La concimazione della terra è fatta esclusivamente con letame (ed il letame è una donazione naturale e sopratutto spontanea);

4. I preparati biodinamici non sono maturati nelle corna o nelle vesciche di cervo, ma ottenuti in contenitori di larice e cortecce di betulla (“fladen”);

5. Tutti gli animali in Azienda sono sempre liberi e non servono per latte, carne o altro ma, unicamente, per il letame che producono e per l’erba che mangiano, e che non vengono né uccisi e né sfruttati;

6. Non si usano insetticidi per stermini di massa di insetti.

Tutte le operazioni dell’Azienda vengono verificate ogni anno da ICEA VEGETARIANI VEGAN (Organismo di Controllo legalmente riconosciuto) per il rispetto di tutte le norme previste, e viene rilasciato un certificato attestante che la produzione, il confezionamento e la vendita del vino, delle nocciole, dell’olio e della grappa di Cristina Menicocci sono di possibile uso per chi segue l’idea Vegan, perché oltre a non contenere nessuna parte di animali, non è stata causata nessuna sofferenza ad essi né direttamente né indirettamente.


FALERII

Vino biodinamico e vegan da agricoltura biologica

Vino Bianco IGP LAZIO Trebbiano

Note di Produzione;

Litri: 100.000

Vitigno: Trebbiano Toscano

Annata di produzione: Vendemmia 2011

Alcool: 11,50 - 13,00 % vol.

Note di Degustazione;

Colore giallo paglierino scarico e brillante. Naso aereo vivo: sa di mela golden, lieviti, ananas e fiori bianchi. In bocca mostra grande vivacità e nell’impatto è sottile, lungo, ha una misura sorprendente a fronte di una corposità profonda; il finale è morbido e delicato.


FALESOS

Vino biodinamico e vegan da agricoltura biologica

Vino Rosso IGP LAZIO Sangiovese

Note di Produzione;

Litri: 100.000

Vitigno: Sangiovese

Annata di produzione: Vendemmia 2011

Alcool: 11,50 - 13,00 % vol.

Note di Degustazione;

Colore rubino limpido e vivo. Naso che unisce complessità, fascino e gentilezza: sa di marasca e ciliegia con un fondo di liquirizia. In bocca è pieno, croccante con una notevole dimensione, tornano le ciliegie e le marasche in un finale bellissimo e sottile.



Azienda Agricola Villa Chiarini Wulf

Le uve provengono dai vigneti impiantati da Thomas Wulf e Valentina Chiarini a Villa Chiarini Wulf, Vetralla, e a Podere Lignano, Pienza.

La produzione risponde ai luoghi, eterogenei e diversificati: a Pienza terreno argilloso, limaccioso e clima arido (altitudine 450 m.); nella Tuscia terreno di medio impasto, tufaceo, di origine vulcanica e clima temperato (altitudine 230 m.). Fiore all’occhiello dell’azienda è la varietà di uva Manzoni bianco (Incrocio Manzoni 6.0.13), selezionata negli anni Trenta dal professor Luigi Manzoni, preside della Scuola Enologica di Conegliano Veneto, dall’incrocio di due vitigni dalla grande storia, il Riesling renano e il Pinot bianco, e caratterizzata da grappoli corti e tozzi, da acini piccoli e sferici e da una produttività piuttosto bassa. Thomas Wulf, innamorandosi del Manzoni bianco e intuendone i pregi e le potenzialità che avrebbe sviluppato in un terroir completamente diverso da quello di “nascita”, è stato tra i primi, se non il primo, e impiantarne i vigneti in Italia centrale. Il vigneto di Pienza risale infatti al 1990, mentre la vigna di Vetralla è stata creata nel 2004. Questa felice intuizione, e la sfida condotta insieme all’enologo Alberto Marini di vinificare queste uve in purezza, hanno dato vita al Fiore diLignano di Pienza e al vetrallese Flores, vini dalla complessità e dalla persistenza aromatica straordinarie che, a differenza della maggior parte dei bianchi, trovano nell’invecchiamento la naturale espressione del loro carattere. Oltre al metodo di vinificazione classico, sta nascendo una linea di vini naturali, progetto realizzato esclusivamente con le uve toscane e incentrato su una vinificazione priva di lieviti selezionati e di controllo di temperatura, con malolattica per i bianchi. Per ora in commercio il Manzoni in purezza Fiore di Lignano 2003 e il Manzoni bianco e Trebbiano 2005. Terre di Lignano è un Sangiovese in purezza prodotto dalle uve toscane. Vino asciutto, schietto e corposo, trova la massima espressione se caraffato alcune ore prima dell’assaggio. Dai vigneti vetrallesi, oltre al Flores si produce l’Allegro, felice incontro tra Manzoni bianco e Trebbiano, il rosso e profumato Terre di Carabas, nel cui uvaggio (Cabernet franc, Cabernet sauvignon e Merlot), si avverte decisa la prevalenza di Cabernet franc; Ottobre é l'intenso e potente Cabernet franc in purezza maturato per sei mesi in una botte nuova da 15 ettolitri in rovere di Slavonia. Il Manzoni di Vetralla dà vita anche alla Vendemmia tardiva, vino da dopo pasto ottenuto da un appassimento di due mesi sulla vite e da una maturazione diotto mesi in piccole botti di rovere. I vini di Villa Chiarini Wulf, come il resto della produzione, sono sani, onesti, privi di sofisticazioni, si distaccano dai canoni consueti e arrivano ad alti livelli. La Grappa Monovarietale Manzoni bianco e la Grappa Riserva, spigolose e morbide allo stesso tempo, nascono esclusivamente dalle vinacce aziendali sapientemente trasformate dalla distilleria Nannoni di Paganico, Toscana.


ALLEGRO

Vendemmia 2010

IGT Lazio bianco

Manzoni bianco, Trebbiano

L 0,75

13% Vol.

Colore giallo oro, note balsamiche e di frutta secca, rotondo e di medio corpo

Da agricoltura biologica

Viticoltura;

Vitigno: Manzoni Bianco 40%

Terreno: Tufaceo di origine vulcanica

Altitudine: 250 m

Esposizione geografica: sud – ovest

Forma di allevamento: Guyot

Densità di viti per ettaro: 5000 piante

Resa per ettaro in uva: 45 q

Vitigno: Trebbiano 60%

Terreno: Tufaceo di origine vulcanica

Altitudine: 250 m

Esposizione geografica: sud ovest

Forma di allevamento: Guyot

Densità di viti per ettaro: 2.000 piante

Resa per ettaro in uva: 80 q

Vendemmia;

Manzoni Bianco: 25 – 27/08

Trebbiano:15/16/ 09

Metodo di vendemmia: manuale

Vinificaizone;

Vinificazione separata delle varietà

Pigiatura leggera dell’uva diraspata, In seguito torchiatura con la pressa a membrana a bassa pressione - fino a 0,6 bar (Mosto ‘Fiore’)

Chiarificazione del mosto tramite sedimentazioneper 10 ore

Fermentazionea temperatura controllata (18-20°C) con lieviti selezionati in vasche d’acciaio

Maturazione; In vasche d’acciaio a temperatura stabile di 14°C

Imbottigliamento;

Marzo 2011: 1.200 Bottiglie

Settembre 2011:1.600 Bottiglie

Prodotto;

Alc.: 13,3 % vol.

Acidità totale: 6,8g/l

Acidità volatile: 0,39 g/l

Anidride solforosa totale: 120mg/l

Anidrida solforosa libera: 40mg/l


OTTOBRE

IGT Lazio rosso

Cabernet franc in purezza

L 0,75

14%Vol.

Intenso e impenetrabile colore rubino, naso di grande spessore e complessità con note che vanno dal balsamico al cioccolato alla ciliegia sotto spirito, bocca armonica e strutturata con grande persistenza gusto - olfattiva.

Viticoltura;

Vitigno: Cabernet Franc in purezza, uva di prima scelta

Terreno: tufaceo di origine vulcanica

Altitudine: 250 metri s.l.m.

Esposizione: sud

Forma di allevamento: Guyot

Densità di viti per ettaro: 3.400 piante

Resa per ettaro in uva: 50 q

Vendemmia;

25/09 - Metodo di vendemmia: manuale

Vinificazione; Pigiatura e diraspatura

Durata della macerazione: 12 giorni

Fermentazionea temperatura controllata (26°C), lieviti selezionati, in vasche d’acciaio

Maturazione; Per 6 mesi in botte di roveresloveno da 10/15hl – primo passaggio. Affinamento in vasche d’acciaio

Imbottigliamento; Settembre 2011: 3.200 bottiglie

Prodotto

Alc.: 13,8% vol.

Acidità totale: 5,0 g/l

Acidità volatile: 0,71 g/l

Anidride solforosa totale: 70 mg/l

Anidride solforosa libera: 30 mg/l


Azienda agricola Migrante

L'Azienda agricola Migrante nasce da una nuova generazione di viticoltori che hanno scelto di impegnarsi per valorizzare le straordinarie risorse che il territorio ha gelosamente custodito per secoli. La sfida che li accomuna é quella di dimostrare che oggi é possibile affermare una produzione moderna capace di esaltare la qualità rispettando le caratteristiche tradizionali. L'Azienda si estende su un territorio prevalentemente collinare su cui cresce l'unico vitigno autoctono rosso del Lazio. La variegata natura dei terreni, limosi, argillosi ed in parte calcarei, derivanti da formazioni vulcaniche, unita ad un clima caratterizzato da contenute ma persistenti escursioni termiche, rendono questo territorio particolarmente idoneo alla viticoltura e alla produzione di un vino dalla spiccata personalità. Tecniche di lavorazione moderne ma fortemente ancorate alla tradizione. La produzione non supera gli 80 quintali per ettaro. I sesti d'impianto, le forme di coltura e i sistemi di potatura sono usati in modo da esaltare le caratteristiche del prodotto. La resa massima delle uve non supera il 65%.


CONSILIUM 2008

Cesanese DOC di Olevano Romano

TIPOLOGIA DEL TERRENO: Limoso argilloso

VARIETA' DELLE UVE: Cesanese 100%

PRODUZIONE: Circa 5000 bottiglie

CAPACITA': 0,75 lt

VINIFICAZIONE: Vinificato e invecchiato per 24 mesi in serbatoi d'acciaio. Affinato in bottiglia per 12 mesi

GRADAZIONE ALCOLICA: 14% vol.

COLORE: Rosso rubino tendente al granato

PROFUMO: Intenso, fruttato

SAPORE: Morbido e rotondo

ABBINAMENTI: Primi piatti piuttosto sostanziosi

COMMENTI:

Vino importante che racchiude sapori e profumi caratteristici del cesanese in purezza. L'Azienda si estende su un territorio prevalentemente collinare su cui cresce l'unico vitigno autoctono rosso del Lazio: il Cesanese. Si trova ad Olevano Romano, un paese della Provincia di Roma immerso tra vigneti ed oliveti che deve la sua fama nazionale ed internazionale soprattutto al vino. La qualità d'uva prevalentemente coltivata é il Cesanese di Olevano, derivante da quella di Affile. Conformemente alla tradizione locale, il disciplinare di produzione ammette la presenza di una piccola percentuale di vitigni a frutto bianco la cui funzione principale consiste nell'innalzare il tenore di acidità e conferire maggiori profumi al vino.



Azienda Vinicola Mastropietro Alfredo

L'azienda della famiglia Mastropietro coltiva le sue vigne nell'agro di Olevano Romano, territorio della Valle del Sacco, in un terreno collinare particolarmente vocato alla coltivazione della vite. La produzione del Vino Doc Genazzano e del vino I.G. T. Lazio "Terre Rosse" è realizzata seguendo la tradizioni tecniche di vinificazione, con l'ausilio di moderne tecnologie.

Recenzioni; LA STAMPA - TEMPO LIBERO

L'Uvapane dell'ingegnere aeronautico ... Alfredo Mastropietro ricorda ancora il giorno di 15 anni fa quando decise di lasciare Roma ed un impiego da ingegnere aeronautico per dedicarsi all'azienda di famiglia. Scelta coraggiosa, compiuta dopo il salto generazionale di suo padre e partendo da un solo ettaro di vigna a Olevano Romano. La filosofia fu subito chiara: rivalutazione dei vitigni autoctoni a bacca bianca e taglio di quelli rossi con cabernet e merlot. E la sorpresa, oggi è che gli ettari sono cinque, arrivata dall'Uvapane 2003, nome dialettale del vitigno bellone, perchè l'uva dagli acini grossi e delicati veniva gustata dai contadini della zona insieme al pane. Dopo la vendemmia, le uve vengono fatte macerare nelle bucce per 36 ore, quindi svinate e pressate secondo la classica vinificazione in rosso. L'Uvapane risulta un vino giovane, che non ha nel suo Dna note aromatizzanti, ma colpisce per il corpo e la struttura (fa 14 gradi). E i primi ad essere colpiti sono stati due angeli matti come Marco Pasquali e Giovanni Frasi, re del caffè antico, di stanza a Verona. Ora va detto - questo vino sarà una sorpresa di veracità, già dal suo colore giallo paglierino carico e dalle note di mela verde al naso. In bocca frizzante, rotondo, decisamente secco e di lunga persistenza. E quindi un bianco atipico, che si accompagna a primi piatti sostanziosi e perchè no all'abbacchio. Da provare anche il Genazzano, forse la D.O.C. meno conosciuta, ottenuta da uve bellone, malvasia del Lazio e pinot bianco, che fa il paio col Lazio Terre Rosse (cabernet sauvignon, merlot e cesanese). Ora, Alfredo Mastropietro non progetterà più aerei, ma con questi vini di sostanza in fondo in fondo - ci fa volare ancora.


Terre Rosse

I.G.T Lazio

Varietà delle uve: cabernet sauvignon, merlot e cesanese

Vendemmia: 2009



MARCO CARPINETI

Azienda Agricola Biologica

VIGNETI;

Le diverse origini dei terreni e i vari micro-climi che caratterizzano i territori della nostra azienda ci permettono di coltivare in condizioni ottimali tutte le varietà di uve da noi allevate. Per questi motivi, un'uva molto vulnerabile alla peronospora come il Nero Buono di Cori riesce a maturare perfettamente in vigneti molto ventilati, ben esposti al sole e situati ad una buona altitudine. Diverse sono le esigenze di alcune varietà bianche come i nostri due cloni di Greco, il giallo e il moro, che preferiscono terreni più freschi e un clima meno caldo. Tutte queste esperienze ci sono state tramandate dai nostri antenati, che hanno sempre coltivato viti a Cori accumulando di generazione in generazione importanti esperienze che oggi ci consentono di fare agricoltura biologica. I vitigni attualmente coltivati di uve bianche sono il Bellone, l'Arciprete Bianco (biotipo del Bellone), Malvasia, Trebbiano e le due varietà di Greco, dette in loco moro e giallo. Per quanto riguarda le uve a bacca rossa alleviamo la varietà Nero Buono di Cori, Montepulciano, Cesanese e, da poco, anche il Sangiovese. L'età dei vigneti va da quelli appena impiantati fino a 30 anni. La densità di viti per ettaro parte da 1300 e arriva a 5000. La forma di allevamento è a cordone speronato e a guiot.


capolemole

Cori Rosso D.O.C.

Vino ottenuto prevalentemente da uve Montepulciano 50%, Nero Buono di Cori 40% e Cesanese 10%, prodotte nei diversi vigneti dell’azienda.

Le vigne, così come tutte le altre, sono coltivate con metodi di agricoltura Biologica, senza lavorazioni del terreno, tranne le falciature per il controllo delle erbe spontanee. Gli impianti sono a spalliera con cordone speronato e guiot. La densità dei ceppi, di età diverse, varia da 2300 a 4000 per ettaro. La produzione per pianta è limitata. L’esposizione dei vigneti è sud, sud-ovest, ad una altitudine che varia da 200 a 250 metri sul livello del mare. La raccolta delle uve avviene manualmente e separatamente per ogni vitigno, così da scegliere il momento migliore e selezionarne i grappoli. L’uva diraspata viene posta in macerazione per circa 10 giorni. Al termine della fermentazione, le masse si assemblano per dar vita al vino CAPOLEMOLE CORI ROSSO DOC. Segue una maturazione di 12 mesi in legni di diverse capacità.

Dopo l’imbottigliamento, il vino riposa qualche mese per l’affinamento in bottiglia, prima di essere posto in commercio.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE;

Colore rosso rubino intenso. Profumo ampio e vinoso con sentori di frutti di bosco, confettura. Sapore asciutto, caldo e armonico con lieve fondo amarognolo.



AZIENDA AGRICOLA DEL SOLE della Fam. NARDI

Si trova in Italia, Regione Lazio in provincia di Viterbo comune di Corchiano a 292m s.l.m.

L’Azienda Agricola del Sole è condotta in economia diretta dalla Famiglia Nardi che da tre generazioni si dedica alla valorizzazione dei propri prodotti (vini, olio e nocciole) curandone direttamente la coltivazione, trasformazione e la vendita allo scopo di garantire qualità e salubrità nel rispetto della natura e delle più antiche tradizioni. La tradizione contadina, il legame fortissimo di sangue con gli avi e soprattutto, la terra. La terra nella sua sacralità, è sinonimo di vita, di prolificità, di lavoro manuale, e contatto con la natura. L’Azienda Agricola del Sole è il frutto dell’unione di due proprietà, quelle di nonno Giovanni e di nonno Rufino, che ha dato vita a una realtà produttiva importante, nella quale il rispetto reciproco e il senso di appartenenza sono due valori imprescindibili. A gestire l’attività è Fausto Nardi insieme ai suoi figli Gianni e Roberto. L’Azienda Agricola del Sole possiede circa quaranta ettari di terra nella quale si coltivano e si trasformano le nocciole, l’uva e le olive rispettando i metodi biologici applicati dai Nardi ormai dal 1994. TRASFORMAZIONE DELL'UVA; La trasformazione dell'uva presso l'Azienda Agricola del Sole avviene con il seguente metodo: le uve sono vendemmiate a mano e selezionate in vigne, raccolte in cassette di piccole dimensioni, non pressate per evitare fermentazioni indesiderate e portate in cantina per la vinificazione nel più breve tempo possibile. Diraspatura e pigiatura soffice per mezzo di una pressa orizzontale pneumatica. Controllo termico della fermentazione per evitare arresti e sviluppi microbici indesiderati senza uso di additivi. L’igiene della cantina è requisito fondamentale per ottenere prodotti di qualità, pertanto la perfetta sanitizzazione di locali ed attrezzature sono alla base di ogni vinificazione. Tutte le successive lavorazioni di cantina sono lasciate all’iniziativa e all'abilità del produttore, l’unico che possa garantire la qualità del suo vino, al di la di sigla, metodi e tecniche impegnati. Se l’uva vendemmiata è al top della maturazione,della sanità, se non si compiono errori in cantina il risultato è sicuro, si otterrà un ottimo vino, rispettando la sua naturalità, personalità e tipicità.


ALESO

Rosso Lazio IGT

Sangiovese e Cabernet

Vol. 13,5%

Affinato in barriques. Ha profumo intenso, persistente, ampio. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composta. Al gusto ha corpo elegante ed aromatico, con lunga persistenza aromatica. L’abbinamento ideale è con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.



Cantina Rosso De Rossi

Coop socialeConsorzio Artemisia 2004

Il Consorzio Cooperative Sociali Artemisia 2004 ,Onlus nasce su iniziativa di un ristretto gruppo di cooperative sociali operanti a Roma e in provincia.

La necessità di condividere esperienze differenti e la volontà di poter incidere più efficacemente sul territorio , attraverso progetti comuni, hanno portato alla fondazione di questa rete consortile distribuita sull’intero territorio di cui fanno parte cooperative sia di tipo B, che mirano all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate riconducibili a diverse tipologie di disagio, sia di tipo A , servizi alla persona. Un esperienza nuova che , da un lato, accresce la capacità delle cooperative di organizzare il lavoro ed i servizi in un ottica diversa, tendenzialmente più autonoma e , dall’altro , permetta al Consorzio di assumere il ruolo e le funzioni di coordinamento finalizzate a favorire nuovi processi di autonomia delle cooperative affidatarie.



Rosso De Rossi

Cesanese del Lazio

Vendemmia 2008

Il colore Rosso Rubino intenso con riflessi granata deve il preludio della ottima degustazione che si preannuncia il palato. I profumi intensi di sottobosco accompagnano una stuttura piena in bocca che non e' pero' aggressiva. Il passaggio in Barriques di rovere francese lo rende nobile senza sopraffare gli aromi primari delle uve che lo compongono. Barriques Allier media tostatura 225 et. Un vino Rosso dal gusto intenso e di sostenuta gradazione che asseconda magnificamente anche piatti importanti. 

 

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